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Aleksandr Petrovič Izvol'skij (Mosca, 18 marzo 1856 – Parigi,
16 agosto 1919) è stato un politico russo. Diplomatico,
Ministro degli Esteri dell'Impero russo dal 1906 al 1910. Fece parte
della sezione Ottobrista del Partito Liberale russo. Fu l'artefice
per il suo Paese dell’Accordo con la Gran Bretagna del 1907 che
determinò la nascita della Triplice intesa.
Le origini e la gioventù
Nobile di provincia, Izvol'skij, apparteneva ad una famiglia il cui
fondatore, originario della Polonia, nel 1462 offrì i suoi
servigi e le sue truppe a Ivan il Grande. Per ricompensa ottenne
delle terre che dopo quattro secoli Aleksandr Petrovič possedeva
ancora in parte (ma che poi gli furono confiscate dalla
Rivoluzione).
Dopo un’infanzia in cui ebbe precettori e insegnanti inglesi,
francesi e tedeschi, cresciuto nel culto del poeta Puškin,
Izvol'skij alla fine dell’adolescenza entrò nel Liceo
Imperiale di Tsarskoye Selo presso San Pietroburgo. Quegli anni,
ricorda nelle memorie, coincisero con il risveglio della teoria
slavofila e con i prodromi della Guerra turco-russa (1877 - 1878).
Diplomatico
Terminati gli studi con successo, iniziò una lunga e
movimentata carriera diplomatica che lo portò ad avere
incarichi in Turchia, Bulgaria, Romania, Stati Uniti, Italia,
Serbia, Giappone e Danimarca. Fra tutte le sedi considerò la
più proficua e interessante quella di Roma, dove fu
ambasciatore presso la Santa Sede dal 1888 al 1898 col compito di
riannodare le relazioni diplomatiche fra questa e la Russia.
Contrario ad una politica forte contro il Giappone, nel 1903 fu
trasferito da Tokyo a Copenaghen, sede un tempo molto prestigiosa,
avendo il precedente Zar Alessandro III sposato Dagmar di Danimarca.
In questo periodo, in occasione di una visita del re d’Inghilterra
Edoardo VII, Izvol'skij ebbe modo di gettare le basi per l’accordo
concluso poi nel 1907 fra Russia e Gran Bretagna.
Dopo la Rivoluzione del 1905, tornò per un breve periodo a
San Pietroburgo ed ebbe diversi contatti con esponenti politici e
con lo Zar Nicola II. A seguito dei moti rivoluzionari, Nicola II
pubblicò il Manifesto di Ottobre con cui concedeva una
Costituzione e proclamava i diritti civili per tutti i cittadini. Si
costituì, quindi, la fazione Liberale degli Ottobristi, che
si ispirava a quel documento, e in cui entrò a far parte
anche Izvol'skij divenendone il candidato all’incarico di Ministro
degli Esteri.
Il 10 maggio 1906 nacque la prima Duma di Stato, corrispondente alla
Camera Bassa dei Paesi occidentali. Avevano vinto le elezioni i
Liberali costituzionalisti, i Cadetti, ma il Primo Ministro
incaricato, il conservatore Ivan Logginovič Goremykin, chiamò
agli Affari Esteri Izvol'skij, che accettò solo dopo le
insistenze dello Zar. Il neoministro sostituiva Vladimir
Nikolaevič Lamsdorf che si era dimesso per motivi di salute.
Ministro degli Esteri (1906-1910)
Al momento dell’incarico, Izvol'skij era determinato a continuare la
politica di amicizia con la Francia (con cui la Russia era alleata)
fortificata da accordi con la Gran Bretagna e il Giappone. Con
quest’ultima potenza, con la quale la Russia aveva combattuto una
guerra catastrofica dal 1904 al 1905, Izvol'skij riuscì a
concludere un’intesa per l’integrità della Cina. L’accordo
venne stipulato nel 1907 sotto la guida del Primo Ministro Pëtr
Arkad'evič Stolypin con cui Izvol'skij collaborerà fino alla
fine del suo mandato.
L’accordo con la Gran Bretagna del 1907
Ma il successo più rimarchevole che ottenne Izvol'skij fu
senza dubbio l’accordo, concluso nello stesso 1907, con la Gran
Bretagna per la spartizione delle sfere d’influenza coloniale in
Asia. Tale accordo, completando la serie di trattati fra Francia,
Gran Bretagna e Russia (seguì a quelli dell’Alleanza
franco-russa e dell’Entente cordiale) determinò, di fatto, la
nascita della Triplice intesa.
La crisi bosniaca del 1908-1909.
L’episodio centrale della vita politica di Izvol'skij fu però
uno smacco.
Il Trattato di Berlino (1878) aveva concesso all’Austria
l’occupazione e l’amministrazione della Bosnia ed Erzegovina.
Nel 1908 Izvol'skij decise di inviare un comunicato al Ministro
degli Esteri austriaco Alois Lexa von Aehrenthal. Il documento
prometteva il nulla osta della Russia all’annessione completa della
Bosnia ed Erzegovina se l’Austria si fosse interessata all’annosa
questione degli Stretti del Mar Nero che, in mano alla Turchia,
imbottigliavano la flotta russa in Crimea.
Forte del documento scritto di Izvol'skij, Aehrenthal permise
nell’ottobre del 1908 all’Imperatore Francesco Giuseppe di
proclamare l’annessione della Bosnia. Ovviamente la contropartita
austriaca fu del tutto inconsistente.
L’ingenuità di Izvol'skij fu notevole e il prestigio della
Russia, potenza protettrice della Serbia che aspirava all’unione con
la Bosnia, subì un colpo gravissimo.
L’accordo di Racconigi con l’Italia
Per Nicola II, la stampa e l’opinione pubblica russa, Izvol'skij era
un uomo finito. Tuttavia sopravvisse alla crisi e conservò
ancora per un anno e mezzo l’incarico.
La sua posizione aveva bisogno di consolidarsi presso il sovrano con
qualche successo. L’occasione di coglierlo gli fu offerta dalla
visita che lo Zar Nicola II fece ai sovrani del Regno d’Italia,
Vittorio Emanuele III e Elena di Montenegro, nel 1909.
Appena giunto a Racconigi, Izvol'skij che ormai aveva un sentimento
di rancore verso l’Austria, consegnò al Ministro degli Esteri
italiano Tommaso Tittoni una proposta d’accordo perché
l’esaminasse.
L’accordo, segretissimo, che stabiliva l’impegno delle due nazioni a
contrastare l’espansionismo di Vienna nei Balcani, fu concluso il 24
ottobre 1909.
A Parigi (1910-1919)
Inevitabilmente, nonostante Racconigi, Izvol'skij fu costretto a
dare le dimissioni. Nel 1910 fu sostituito dal cognato del Primo
Ministro Stolypin, Sergej Dmitrievič Sazonov.
Partì per Parigi dove ricoprì l’incarico di
ambasciatore, contribuendo attivamente agli accordi
diplomatico-militari che ressero la Triplice intesa.
Morì nella capitale francese il 16 agosto 1919.