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Tommaso Gallarati Scotti
Tommaso Gallarati Scotti (Milano, 18 novembre 1878 – Bellagio,
1º giugno 1966) è stato uno scrittore e diplomatico
italiano.
Biografia
Figlio primogenito di Gian Carlo, principe di Molfetta, e di Maria
Luisa Melzi d'Eril dei duchi di Lodi e fratello di Gian Giacomo
Gallarati Scotti, da ragazzo ebbe come istruttore di catechismo ed
assistente nei primi studi il giovane prete don Achille Ratti
(divenuto poi papa con il nome di Pio XI).
Il rapporto educativo tra Ratti e Gallarati Scotti crebbe e si
intensificò nel corso degli anni, come testimoniato dalle
numerose lettere che i due si scambiarono tra il 1892 e il 1915[1].
Questo trentennale rapporto, dapprima educativo e poi amicale e
paritetico - ma sempre intessuto di profondo e reciproco affetto -
si intrecciò con la relazione di profonda amicizia che
legò il futuro Pio XI con la famiglia Gallarati Scotti e
accompagnò Tommaso fino alle soglie del suo matrimonio con la
contessa Aurelia Cittadella Vigodarzere (1918).
Nel 1899 Gallarati Scotti aveva conosciuto Antonio Fogazzaro, col
quale condivise una moderata posizione modernista, auspicando un
rinnovamento della Chiesa cattolica ma fu pronto a far atto di
sottomissione alla Chiesa. Si occupò anche di iniziative
sociali e assistenziali a favore degli emigrati, dei ciechi e degli
orfani poveri.
Tommaso Gallarati Scotti conseguì la laurea in Lettere nel
1901 presso l'Università di Genova.
Fondò nel 1907 con altri tre laici cattolici, Achille
Alfieri, Alessandro Casati e Stefano Jacini la rivista Il
Rinnovamento, cui collaborarono anche Ernesto Buonaiuti e il
più giovane Giovanni Boine. La rivista vorrebbe conciliare il
cattolicesimo con la scienza moderna ma è condannata dalla
Chiesa e Gallarati Scotti lascia la direzione e s'impegna con la
Lega democratica nazionale per l'autonomia politica dei cattolici.
Nel 1909, su invito di Fogazzaro, promuove l'Associazione Nazionale
per gli Interessi del Mezzogiorno d'Italia con Giustino Fortunato,
Leopoldo Franchetti e Umberto Zanotti Bianco. Due anni dopo una sua
raccolta di novelle, Storie dell'amor sacro e dell'amore profano,
è condannata dalla Chiesa.
Alla morte di Fogazzaro, redige La vita di Antonio Fogazzaro,
com'era desiderio dello stesso scrittore vicentino, che esce nel
1920, dopo che Gallarati Scotti aveva partecipato, volontario, alla
Prima guerra mondiale, ufficiale d'ordinanza del generale Luigi
Cadorna.
Si oppone al fascismo, firma il Manifesto degli intellettuali
antifascisti stilato da Benedetto Croce e collabora ai fogli di
opposizione Il caffè e Il Popolo. Accetta la Conciliazione
del 1929 come il definitivo superamento della frattura
risorgimentale, ma non si mostra per nulla entusiasta del
Concordato. In questi anni scrive la Vita di Dante, Così sia,
Miraluna, Storie di noi mortali, La confessione di Flavio Dossi, e
rielabora la Vita di Antonio Fogazzaro pubblicata nel 1934.
Il regime lo sottopone alla vigilanza permanente della polizia
fascista. Nel 1943 deve rifugiarsi in Svizzera per sfuggire
all'arresto. Durante l'esilio svizzero Gallarati Scotti collabora al
supplemento della Gazzetta ticinese intitolato «L'Italia e il
secondo Risorgimento», diretto dall'economista Luigi Einaudi.
Durante la Resistenza incoraggia le formazioni liberali,
indipendenti e cattoliche in modo che la lotta di liberazione non
fosse appannaggio dei soli comunisti. Ottiene personalmente dal
governo inglese che il comando delle forze partigiane sia affidato
al generale Raffaele Cadorna. Inoltre prende le difese di Enrico
Mattei (futuro fondatore dell'ENI) che con le sue formazioni di
cattolici ha impedito che la resistenza si «tingesse tutta di
rosso».
Coopera alla stesura del programma liberale, che servirà di
base per l'orientamento e l'azione del Partito liberale italiano a
guerra finita.
È ambasciatore in Spagna dal 1945 (arrivo a Madrid il 25
novembre) al 1946 e a Londra fino al 1951.
Trascorre gli ultimi anni nella residenza di famiglia che si
affaccia sul lago di Como, la prestigiosa Villa Melzi d'Eril a
Bellagio. Qui compone una biografia del giovane Alessandro Manzoni e
le Interpretazioni e memorie.
Muore nel 1966 ed è sepolto nella cappella della Villa Melzi
d'Eril a Bellagio (Como).
Opere
* La vita di Antonio Fogazzaro, Milano, Baldini
& Castoldi, 1920, Milano, Mondadori, 1934, 1963, 1984
* Storie dell'amore sacro e dell'amore profano,
Milano, Treves, 1924
* Vita di Dante, Milano, Rizzoli, 1957
* Interpretazioni e memorie, Milano, Mondadori,
1961
* La giovinezza del Manzoni, Milano, Mondadori,
1982