Resistenza |
(ingl. resistance; ted. Widerstand; fr. résistance) Termine psicoanalitico che si riferisce all'opposizione inconscia, da parte del soggetto sottoposto ad analisi (§ 2, c), ad accedere alle proprie dinamiche profonde. Secondo S. Freud la resistenza, che si accentua man mano che nel trattamento analitico ci si avvicina al nucleo centrale patogeno, svolge una funzione difensiva messa in atto, oltre che dall'Io attraverso la rimozione, la resistenza di -►- transfert e il guadagno secondario della malattia (-► guadagno della malattia), dall'Es attraverso la -► coazione (§ 2) a ripetere e dal Super-io attraverso il bisogno di punizione (§ 3): «Abbiamo da lottare contro cinque tipi di resistenze, che provengono da tre parti, e cioè dall'Io, dall'Es e dal Super-io, laddove l'Io risulta esser la fonte di tre di queste forme, diverse nella loro dinamica. La prima di queste tre resistenze dell'Io è la resistenza di rimozione [...]. Da essa si distingue la resistenza di traslazione [...]. Ancora una resistenza dell'Io, di tutt'altra natura però, è quella che proviene dal tornaconto della malattia [...]. La quarta specie di resistenza - quella dell'Es - l'abbiamo attribuita or ora alla necessità della rielaborazione. La quinta resistenza, quella del Super-io [...], è la più oscura anche se non sempre la più debole; sembra che scaturisca dal sentimento di colpa o dal bisogno di punizione; questa resistenza ostacola qualsiasi successo, e perciò anche la guarigione attraverso l'analisi» (1925a, p. 306). |