Orale |
(ingl. oral, ted. oral, fr. oral) Aggettivo impiegato in ambito psicoanalitico con riferimento a una zona del corpo, a una fase dello sviluppo dell'organizzazione libidica. a una forma di erotismo, a un carattere tipologico e a uno spazio primitivo. 1. Zona orale. Regione anatomica che corrisponde alla bocca e alle parti circonvicine o a essa connesse. 2. Fase orale. Secondo S. Freud è la prima organizzazione pre-genitale della libido che si forma nei primissimi mesi di vita del bambino e dura approssimativamente fino al secondo anno d'età. Questa fase è caratterizzata, da una parte, dall'attività della suzione, fonte di piacere, e, dall'altra, daìVintroiezione, cioè dall'impossessamento dell'oggetto attraverso l'introduzione orale (-► incorporazione). Incorporando gli oggetti il bambino si unisce a essi, e con essi si identifica. La comunione magica di «diventare la stessa sostanza» è operata dall'atto del mangiare. Per questa ragione la fase orale è chiamata da Freud anche cannibalica (-► cannibalismo). K. Abraham distingue due stadi nella fase orale: il primo, di tendenza recettivo- passiva, anteriore all'eruzione dei denti, nel quale non vi è alcun oggetto, ma solo il piacere di succhiare; il secondo, posteriore alla dentizione, che si esprime mordendo gli oggetti e costellando elementi di aggressività o sadismo orale. 3. Erotismo orale. L'elemento principale dell'erotismo orale è costituito dalla suzione, a proposito della quale Freud scrive: «La suzione o il ciucciare, che si presenta già nel poppante e viene proseguita fin negli anni della maturità o può mantenersi per tutta la vita, consiste in un contatto di succhiamento ritmicamente ripetuto con la bocca (le labbra), nel quale lo scopo dell'assunzione di cibo è escluso. Una parte delle labbra, la lingua, un qualsiasi altro raggiungibile punto della pelle persino l'alluce vengono presi per oggetto sul quale si eseguisce il succhiamento. [...] Il succhiare con delizia è collegato a un completo assorbimento dell'attenzione, e produce o l'assopimento o anche una reazione motoria, una specie di orgasmo. Non di rado il succhiare con delizia si combina a un contatto di sfregamento di certe parti sensibili del corpo, il petto, i genitali esterni. Su questa via, molti bambini giungono dalla suzione alla masturbazione. [...] Il carattere più clamoroso e da sottolineare in questa attività sessuale è che la pulsione non si dirige verso altre persone, ma si soddisfa sul proprio corpo, è "autoerotica". [...] Da principio, il soddisfacimento della zona erogena è associato al soddisfacimento del bisogno d' nutrizione. L'attività sessuale si appoggia in primo luogo a una delle funzioni che servono alla conservazione della vita, e solo in seguito se ne rende indipendente. Chi veda un bambino abbandonare il petto della madre, ne veda le guance arrossate e come egli piombi nel sonno con un sorriso beato, dovrà dire che questa immagine rimane esemplare per l'espressione del soddisfacimento sessuale nel seguito della vita. Ora, il bisogno di ripetere il soddisfacimento sessuale viene diviso dal bisogno dell'assunzione di cibo; questa scissione è inevitabile quando spuntano i denti e il nutrimento non viene più esclusivamente succhiato ma masticato. Il bambino per succhiare non si serve di un oggetto estraneo, bensì piuttosto di un punto della propria pelle, perché questo è per lui più comodo, perché ciò lo rende indipendente dal mondo esterno che egli non è ancora capace di dominare, e perché in tal modo si crea, per così dire, una seconda zona erogena, sebbene di minor valore. Il minor valore di questa seconda zona sarà poi l'occasione di cercare le parti corrispondenti, le labbra, di un'altra persona. ("Peccato che io non possa baciarmi", sembra dire.)» (1905a, p. 490-492). Per ulteriori sviluppi si veda la voce -► erotismo (§ 1). 4. Carattere orale. Secondo O. Fenichel «tutto l'accento positivo o negativo nel prendere e nel ricevere indica un'origine orale. Una soddisfazione orale insolitamente pronunciata risulta in una rimarchevole sicurezza di se stessi e in un ottimismo, i quali possono persistere durante la vita, qualora la delusione seguente questa soddisfazione non abbia creato uno stato di vendicatività, accoppiato ad un esigere continuo. Una eccessiva privazione orale, d'altra parte, determina un atteggiamento pessimistico (depressivo) o sadico che pretende una riparazione. Se una persona rimane fissata al mondo dei desideri orali, presenterà, nel suo comportamento generale, un'avversione ad aver cura di se stessa, e chiederà agli altri di curarsi di lei. In conformità agli scopi contrastanti dei due sottostadi dell'erotismo orale, questa richiesta di assistenza può esprimersi tramite una estrema passività o tramite un comportamento sadico-orale altamente attivo. [...] Le tendenze sadico-orali hanno un carattere simile al vampirismo. Persone di questo tipo chiedono ed esigono sempre molto, non abbandonano il loro oggetto e si attaccano per "succhiamento". [...] Il comportamento di persone con caratteristiche orali mostra spesso segni di identificazione con l'oggetto dal quale vogliono essere nutrite. Certe persone agiscono come nutrici nei rapporti con tutti i loro oggetti. Sono sempre generose e colmano tutti di regali ed aiuti, in condizioni favorevoli dell'economia della libido in modo altruistico e genuino, in condizioni sfavorevoli in maniera molto seccante. Il loro atteggiamento ha il significato di un gesto magico: "Poiché ti copro d'amore, voglio venire coperto d'amore anch'io". [...] Altre persone mancano completamente di generosità, e non danno mai nulla agli altri, un atteggiamento che ha le sue radici in una identificazione con la madre che li disilluse. Il loro è, infatti, un atteggiamento di rivendicazione: "Non ho avuto quanto volevo, e non darò agli altri quello che essi vogliono"» (1945, p. 549-550). 5. Spazio orale. Si tratta di una primitiva presa di coscienza dello spazio da parte del bambino. Essa avviene attraverso il tatto e i movimenti di ricerca del seno materno. |