Erotismo

(ingl. erotism; ted. Erotik; fr. erotismè)

Termine impiegato da S. Freud in relazione agli eccitamenti e ai soddisfacimenti connessi all'attività pulsionale e avvertiti da quelle specifiche zone erogene che sono poi le aperture nel nostro corpo sul mondo, per cui avremo un erotismo orale, anale, uretrale, fallico e genitale.

1. Erotismo orale. Riguarda il soddisfacimento provato con la suzione e poi con l'assunzione di cibo connesso a un piacere sessuale tipico della fase -► orale (§ 2) dove la meta sessuale consiste nell'-► incorporazione dell'oggetto secondo il modello arcaico del meccanismo di -► identificazione tramite -► cannibalismo. L'erotismo orale rivela la sua ambivalenza nel fatto che l'amore viene espresso mediante il divoramento e l'eliminazione dell'oggetto. Paure e fobie, sia dei bambini che degli adulti, verso animali che divorano e mordono, derivano da desideri pulsionali non orali regressivamente espressi in termini erotico-orali. Derivati dall'erotismo orale sono i meccanismi operanti nella melanconia con introiezione psichica dell'oggetto perduto, mentre sono da annoverare tra le perversioni i contatti bocca-genitali che fanno la loro comparsa nei rapporti amorosi (-► orale, § 3). 2. Erotismo anale. Si riferisce alle pulsioni tipiche della fase -► anale (§ 3) connesse alla ritenzione e all'espulsione delle feci, rese possibili dal controllo sfinterico che poi si estende al controllo dell'oggetto o nella forma sadica della distruzione e dell'annientamento, o in quella della conservazione e del possesso. In questa fase la meta sessuale non è giocata, come nella fase genitale, tra maschile e femminile, ma tra attivo e passivo (-► attività-passività, § 1): «La tendenza attiva viene fornita dalla comune pulsione di appropriazione, che chiamiamo appunto sadismo quando si pone al servizio della funzione sessuale. [...] La corrente passiva viene alimentata dall'erotismo anale, la cui zona erogena corrisponde all'antica cloaca indifferenziata. L'accentuazione di questo erotismo anale nello stadio dell'organizzazione pregenitale lascerà nell'uomo una significativa predisposizione all'omosessualità nello stadio successivo della funzione sessuale, quello del primato dei genitali» (1913c, p. 240).

3. Erotismo uretrale. È connesso alla funzione urinaria interpretata da Freud come un equivalente della masturbazione: «La semeiotica di queste manifestazioni sessuali è scarsa; perlopiù è l'apparato urinario a fornirla, in luogo del non ancora sviluppato apparato sessuale, quasi ne fosse il tutore. La maggior parte delle cosiddette sofferenze della vescica in quest'epoca sono disturbi sessuali; l'enuresi notturna corrisponde, salvo che non rappresenti un attacco epilettico, a una polluzione» (1905a, p. 499). L'erotismo uretrale è invece interpretato da M. Klein come base per fantasie di aggressione e distruzione mediante l'urina: «Le analisi degli adulti e quelle dei bambini mostrano che fantasie in cui si immagina che l'urina sia un liquido caustico, dissolvente e corrosivo e un veleno segreto e insidioso ricorrono frequentemente. Queste fantasie sadico-uretrali contribuiscono in larga parte a conferire al pene il significato inconscio di strumento di crudeltà e nel determinare conseguenti disturbi della potenza sessuale nel maschio» (1932, p. 183).

4. Erotismo fallico. È connesso agli impulsi sessuali che caratterizzano la fase -► fallica dello sviluppo, quando pene e clitoride sono diventati zone erogene predominanti. L'erotismo fallico va distinto da quello genitale che insorge soltanto alla pubertà quando è istituita la possibilità biologica della scarica del seme e l'orgasmo vaginale ha preso il posto di quello clitorideo. L'erotismo fallico viene soddisfatto con la masturbazione che in questa fase non è autoerotica, ma, scrive Freud, «si può dimostrare che il bambino vive un'impostazione edipica verso i suoi genitori; la masturbazione è soltanto la scarica genitale dell'eccitamento sessuale inerente a questo complesso; a questa relazione la masturbazione deve la sua importanza per tutti i tempi a venire» (1924c, p. 30).

5. Erotismo genitale. Si riferisce agli impulsi connessi all'organizzazione sessuale definitiva che si stabilisce dopo la pubertà in cui la sessualità «è posta al servizio della procreazione». In questa fase, prosegue Freud, «si produce uno stato in cui: 1) alcuni degli antichi investimenti libidici si sono conservati; 2) altri vengono inglobati nella funzione sessuale come atti preparatori e di sostegno, e il loro soddisfacimento dà luogo al cosiddetto "piacere preliminare"; 3) altre tendenze, escluse dall'organizzazione, o vengono represse assolutamente (rimosse), o sono impiegate nell'Io in un modo diverso, dando luogo a certi tratti del carattere o subendo sublimazioni con relativo spostamento di meta» (1938a, p. 582; -► genitale, § 3).