Abraham Karl

(Brema 1877 - Berlino 1925)

Psicoanalista tedesco. Assistente di E. Bleuler all'ospedale psichiatrico Burghölzli di Zurigo, nel 1907 incontrò Freud, e nello stesso anno si trasferì a Berlino. A lui si deve l'introduzione della psicoanalisi in Germania con la fondazione dell'Istituto internazionale di psicoanalisi (1910). Polemico con tutti coloro che si allontanarono dalla ortodossia freudiana, e particolarmente con Jung, Abraham ha lasciato contributi importanti allo studio delle nevrosi narcisistiche.

In Differenze psicosessuali fra isteria e dementia praecox (1908) sostenne che la chiave di lettura di quest'ultima fosse da ricercarsi nella teoria della libido, attribuendo così un'importanza solo secondaria ai disturbi nelle funzioni dell'Io: la psicosi non è altro che una regressione a uno stadio libidico autoerotico; di qui l'apparente incurabilità degli psicotici, e la loro non disponibilità al transfert.

Delle sue varie pubblicazioni sulla psicosi maniaco-depressiva, l'ultima e più completa è Tentativo di una storia evolutiva della libido sulla base della psicoanalisi dei disturbi psichici (1924), in cui la psicosi  maniaco-depressiva viene connessa a una frustrazione orale precoce (concetto ripreso da M. Klein e da D. Winnicott). L'analisi approfondita del rapporto fra le fasi libidiche e la formazione del carattere portò Abraham a ulteriori specificazioni: nella fase orale si distinguerebbero il succhiare e il mordere: in quella anale il distruggere-espellere e il dominare-trattenere; in quella genitale una fase fallica (con investimento parziale) e una genitale adulta (con investimento oggettuale).

In Sogno e mito (1909) Abraham applicò per la prima volta il metodo psicoanalitico alla mitologia, strada sulla quale lo seguirono T. Reik e O. Rank. Il sogno e il mito sono entrambi prodotti della fantasia il cui scopo è l'appagamento di un desiderio infantile inconscio.