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Charles Darwin
Charles Robert Darwin (Shrewsbury, 12 febbraio 1809 – Londra, 19
aprile 1882) è stato un naturalista britannico, celebre per
aver formulato la teoria dell'evoluzione delle specie animali e
vegetali per selezione naturale agente sulla variabilità dei
caratteri (origine delle specie), per aver teorizzato la discendenza
di tutti i primati (uomo compreso) da un antenato comune (origine
dell'uomo) e per aver teorizzato la possibile esistenza di un
antenato comune a tutte le specie viventi.
Pubblicò la sua teoria sull'evoluzione delle specie nel libro
L'origine delle specie (1859), che è rimasto il suo lavoro
più noto. Raccolse molti dei dati su cui basò la sua
teoria durante un viaggio intorno al mondo sulla nave HMS Beagle, e
in particolare durante la sua sosta alle Isole Galápagos.
La vita
Charles Darwin in un ritratto ad acquerello di George Richmond sul
finire degli anni trenta del XIX secolo
Nacque a Shrewsbury, in Inghilterra, quinto dei sei figli di Robert
Darwin, medico generico del paese con una positiva carriera
professionale, e Susannah Wedgwood; era nipote di Erasmus Darwin e
Josiah Wedgwood.
La gioventù e la formazione scolastica
Da scolaro lesse il libro The Natural History of Selburne, testo
diffuso in quel tempo, contenente le osservazioni di campagna
scritte dal naturalista Gilbert White, considerato uno dei padri
fondatori della storia naturale. Darwin ne restò affascinato
ed iniziò a collezionare insetti, rocce e minerali, ad
osservare gli uccelli dei dintorni del paese ed a praticare la
caccia.
Nel 1818, terminate le scuole primarie, fu ammesso alla rinomata
scuola del dottor Butler a Shrewsbury, dove mostrò maggiore
interesse per la geometria e la matematica, trascurando lo studio
dei classici antichi, che non riuscivano a coinvolgerlo pienamente.
Nel tempo libero collezionava uova di uccelli, insetti e assieme al
fratello Erasmus eseguiva esperimenti chimici nel capanno degli
attrezzi, nel giardino della loro casa: luogo in cui i due fratelli
erano stati relegati dal padre, che non sopportava gli odori
nauseabondi prodotti dagli stessi esperimenti. Si ritrovò,
grazie a tale attività, col soprannome di Gas.
Nel 1825, due anni prima di completare gli studi, all'età di
sedici anni, fu iscritto dal padre all'università di
Edimburgo, presso la facoltà di Medicina. La rozzezza della
chirurgia del tempo ed il suo disgusto per la dissezione lo
portarono ad abbandonare la Scuola di Medicina nel 1827, senza
laurearsi. Durante il suo soggiorno ad Edimburgo, Charles
seguì anche le letture di ornitologia di Audubon e trovava
modo di imbarcarsi in mare con i pescatori di ostriche di Newhaven e
compiere ricerche negli stagni locali, che gli fruttarono la sua
prima relazione scientifica di fronte ad una società
studentesca, la Plinian Society. Nello stesso periodo Darwin conobbe
lo zoologo lamarkiano Robert Edmund Grant, il quale aveva letto
anche le opere del nonno Erasmus, in particolare il trattato
Zoonomia, ed esercitò una notevole influenza sulla formazione
scientifica di Charles.
Cambridge
Il padre deluso degli insuccessi negli studi di medicina e
preoccupato per il suo futuro, lo spedì nel 1828 nel Christ's
College a Cambridge, sperando in una sua carriera ecclesiastica. A
Cambridge, Darwin fu fortemente influenzato da personalità
scientifiche quali William Whewell e il botanico ed entomologo John
Stevens Henslow. Questa esperienza, unitamente all'interesse per le
collezioni di coleotteri, che raccoglieva durante le sue frequenti
escursioni in campagna, lo indirizzò verso la storia
naturale, incoraggiato anche da suo cugino William Darwin Fox.
Riguardo agli studi, se da un lato studiava lo stretto necessario
per superare gli esami del suo corso universitario, dall'altro
leggeva i libri dei naturalisti dell'epoca, fra cui Herschel e
quelli del naturalista esploratore Alexander von Humboldt. Darwin,
durante gli anni trascorsi a Cambridge studiò Teologia
diplomandosi con relativa pace del padre, ma nel contempo si
dedicò allo studio della Botanica (sotto John Stevens
Henslow). Nell'estate del 1831, terminati gli studi e superati gli
esami finali, accompagnò il grande geologo Adam Sedgwick in
un'escursione nel Galles del nord, dove fece un'interessante
esperienza sul campo di rilievi stratigrafici.
Il viaggio sul Beagle
Terminato questo lavoro in Galles, il ragazzo fu raccomandato da
Henslow come accompagnatore di Robert Fitzroy, capitano della nave
Beagle che era in partenza per una spedizione cartografica di cinque
anni attorno alle coste del Sud America. Nel lungo periodo trascorso
tra mari e terre, egli ebbe modo di sviluppare quelle
capacità osservative e analitiche che gli hanno reso
possibile la formulazione di un principio biologico rivoluzionario
apparentemente contro intuitivo, ma che doveva rivelarsi l'unico
modo veramente scientifico di interpretare le dislocazioni e le
varietà delle specie viventi nei differenti contesti. La
possibilità di lavorare durante la spedizione direttamente
sul campo d'indagine gli permise di studiare di prima mano sia le
caratteristiche geologiche di continenti ed isole, sia un gran
numero di organismi viventi e fossili. Egli raccolse metodicamente
un gran numero di campioni sconosciuti alla scienza: tali campioni,
conferiti al British Museum, erano già di per sé un
notevole ed ineguagliato contributo scientifico.
Il viaggio del Beagle
Nel suo viaggio visitò le isole di Capo Verde, le Isole
Falkland (o Isole Malvinas), la costa del Sud America, le Isole
Galápagos e l'Australia. Di ritorno nel 1836, Darwin
analizzò campioni di specie animali e vegetali, che aveva
raccolto, e notò somiglianze tra fossili e specie viventi
della stessa area geografica. In particolare, notò che ogni
isola dell'arcipelago delle Galápagos aveva proprie forme di
tartarughe e specie di uccelli differenti per aspetto, dieta,
eccetera, ma per altri versi simili.
Nella primavera del 1837 ornitologi del British Museum informarono
Darwin che le numerose e piuttosto differenti specie che egli aveva
raccolto alle Galápagos appartenevano tutte a un gruppo di
specie della sottofamiglia Geospizinae, all'interno della famiglia
Fringillidae, cui appartengono anche i comuni fringuelli.
Ciò, unitamente alla rilettura del saggio del 1798 di Thomas
Malthus sulla popolazione, innescò una catena di pensieri che
culminarono nella teoria dell'evoluzione per selezione naturale e
sessuale. Darwin ipotizzò che, ad esempio, le differenti
tartarughe avessero avuto origine da un'unica specie e si fossero
diversamente adattate nelle diverse isole.
Teorie
Sulla base di tali riflessioni, ed in sintonia con i Principi di
geologia di Charles Lyell e il Saggio sui principi della popolazione
di Malthus (in cui si teorizzava il concetto di disponibilità
di risorse alimentari intesa come limite alla numerosità
delle popolazioni animali), Darwin scrisse gli Appunti sulla
trasformazione delle specie. Ben consapevole dell'impatto che la sua
ipotesi avrebbe avuto sul mondo scientifico, Darwin si mise ad
indagare attivamente alla ricerca di eventuali errori, facendo
esperimenti con piante e piccioni e consultando esperti
selezionatori di diverse specie animali. Nel 1842 stese un primo
abbozzo della sua teoria, e nel 1844 iniziò a redigere un
saggio di duecentoquaranta pagine in cui esponeva una versione
più articolata della sua idea originale sulla selezione
naturale. Fino al 1858 (anno in cui Darwin si sarebbe presentato
alla Linnean Society di Londra) non smise mai di limare e
perfezionare la sua teoria.
Con la teoria evoluzionistica Darwin dimostrò che
l'evoluzione è l'elemento comune, il filo conduttore della
diversità della vita. Secondo una visione evolutiva della
vita, i membri dello stesso gruppo si assomigliano perché si
sono evoluti da un antenato comune. Secondo l'opinione di Darwin, le
specie nascono mediante un processo di “discendenza con variazione”.
Fatto ancora più importante, nel suo trattato sull'origine
delle specie, Darwin oppose la teoria della selezione naturale per
spiegare con quali meccanismi avviene l'evoluzione.
La teoria evoluzionistica di Darwin si basa su tre presupposti
fondamentali:
Riproduzione: tutti gli organismi viventi si
riproducono con un ritmo tale che, in breve tempo, il numero di
individui di ogni specie potrebbe non essere più in
equilibrio con le risorse alimentari e l'ambiente messo loro a
disposizione.
Variazioni: tra gli individui della stessa specie
esiste un'ampia variabilità dei caratteri; ve ne sono di
più lenti e di più veloci, di più chiari e di
più scuri, e così via.
Selezione: esiste una lotta continua per la
sopravvivenza all'interno della stessa specie e anche all'esterno.
Nella lotta sopravvivono gli individui più favoriti,
cioè quelli meglio strutturati per giungere alle risorse
naturali messe loro a disposizione, ottenendo un vantaggio
riproduttivo sugli individui meno adatti.
La selezione naturale avviene quando variazioni ereditabili vengono
esposte a fattori ambientali che favoriscono il processo
riproduttivo di alcuni individui rispetto ad altri. Egli
affermò che l'evoluzione di nuove specie deriva da un
accumulo graduale di piccoli cambiamenti. Ciascuna specie presenta
una propria serie di adattamenti, ossia di caratteristiche che si
sono evolute mediante la selezione naturale; comprendere in che modo
gli adattamenti si sono evoluti per selezione naturale è di
estrema importanza nello studio della vita quindi nella biologia.
Altri trattati e l'avventura del Beagle
Darwin pubblicò altri trattati scientifici, tra cui la
spiegazione della formazione degli atolli corallini nel Pacifico del
sud e il resoconto del suo viaggio a bordo del HMS Beagle.
La Zoologia del viaggio della H. M. S. Beagle venne pubblicata, in
cinque volumi, fra il 1839 e il 1843. In quel periodo, Darwin ebbe
una fitta corrispondenza scientifica con Alfred Russel Wallace, che
si trovava a lavorare nelle Isole del Pacifico meridionale. Nel
giugno del 1858, Wallace gli espose una propria teoria
dell'evoluzione. Nello stesso periodo, alcuni amici di Darwin lo
persuasero a rendere pubbliche le sue idee.
L'origine delle specie
Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi la
voce L'origine delle specie.
Il frontespizio dell'edizione del 1859 de L'origine delle specie
Il 1º luglio 1858, Darwin diede la propria comunicazione
(riguardo all'Origine delle specie per mezzo della selezione
naturale) alla Linneian Society; insieme fu letta anche una
comunicazione di Wallace che Darwin aveva ricevuto, in cui Wallace
aveva esposto la formulazione di una sua teoria sull'origine della
specie, da lui sviluppata indipendentemente, con molti punti in
contatto con quella di Darwin. Il saggio di Darwin sull'argomento
L'origine delle specie fu pubblicato un anno più tardi, il 24
novembre 1859; tanto era l'interesse suscitato dalla sua opera che
la prima edizione (in 1250 copie) andò esaurita in due
giorni.
Nelle sue opere successive - quali La variazione degli animali e
delle piante allo stato domestico, L'origine dell'uomo e la
selezione sessuale e L'espressione delle emozioni negli animali e
nell'uomo - Darwin sviluppò altri temi soltanto abbozzati o
neppure accennati ne L'origine delle specie. Per esempio, ne
L'origine dell'Uomo e la selezione sessuale, Darwin aggiunse alla
selezione naturale, come meccanismo di selezione, anche la selezione
sessuale, dovuta alla "scelta femminile" (o in alcuni casi maschile)
che spinge uno dei due sessi a sviluppare caratteri sessuali
secondari abnormi e, in apparenza, in contrasto con la sopravvivenza
e quindi il fitness individuale, come i palchi dei maschi dei cervi
europei (Cervus elaphus) o la coda, sempre nei maschi, del pavone
(Pavo cristatus). Ne L'espressione delle emozioni negli animali e
nell'Uomo, Darwin abbozzò per la prima volta lo studio del
comportamento animale secondo una prospettiva evoluzionistica, che
avrebbe dato spunto nel secolo successivo all'etologia.
Nonostante le profonde modifiche cui è andata (e va) incontro
anche ai giorni nostri la teoria dell'evoluzione per selezione
naturale, le riflessioni di Darwin sono ancor oggi la base ed il
presupposto scientifico per lo studio della vita e della sua
evoluzione; unica lacuna importante nel sistema darwiniano era la
mancanza di conoscenza dei meccanismi dell'ereditarietà
genetica (i lavori di Gregor Mendel non erano ancora pubblicamente
noti). La relativa teoria della Pangenesi venne superata col
neodarwinismo.
Pubblicazione della teoria della selezione naturale
Dal 1856 Darwin iniziò ad investigare su uova e semi, che
avrebbero potuto sopravvivere ad un viaggio e diffondere specie
oltre oceano. Hooker incrementò i dubbi della visione
tradizionale, in cui si pensava che le specie rimanevano immutate,
tuttavia, il loro giovane amico Thomas Henry Huxley era contro la
teoria evoluzionista. Lyell era interessato dalle ricerche di Darwin
senza però realizzare il suo intento. Quando egli lesse un
articolo di Alfred Russel Wallace sull'introduzione delle specie,
vide delle somiglianze con il lavoro di Darwin. Il pensiero di
Darwin non era minacciato da nulla, dunque, iniziò a lavorare
su un breve paragrafo, trovando risposte a domande difficili; egli
continuò le sue ricerche, ottenendo informazioni su esemplari
da naturalisti di tutto il mondo incluso Wallace che stava lavorando
nel Borneo. Il botanico americano Asa Gray mostrò simili
interessi, ed il 5 settembre del 1857 Darwin gli inviò una
descrizione dettagliata delle sue idee incluso un estratto de “La
selezione naturale”. Il libro di Darwin era in fase di sviluppo
quando, il 18 giugno 1858, ricevette una lettera da Wallace che
descriveva la selezione naturale; egli rimase scioccato dal fatto
che lo aveva preceduto perciò la inviò a Lyell
pensando che Wallace non avesse chiesto il permesso per la
pubblicazione dei suoi scritti, egli suggerì che questa
doveva essere inviata a delle riviste suggerite da Wallace stesso.
La sua famiglia andò in crisi perché il popolo del suo
villaggio era stato decimato dalla scarlattina e quindi chiese a
Lyell e Hooker di occuparsene.[senza fonte] Si arrivò alla
conclusione di inviare un progetto in comune alla presentazione
Linnean Society il 1º luglio dello stesso anno, presentando le
varietà delle specie naturali da parte della selezione, { Nel
suo libro Darwin fornisce 'una lunga argomentazione' di dettagliate
osservazioni, deduzioni e considerazioni sulle varie obiezioni. La
sua unica allusione all'evoluzione umana è stata
sottovalutata poiché 'sarà gettata la luce
sull'origine dell'uomo e della sua storia'. Questa teoria è
indicata con questa premessa: Come molti individui di ciascuna
specie sono nati in quantità maggiori e come, di conseguenza,
non vi sono state spesso lotte ricorrenti per la sopravvivenza, ne
consegue che ogni essere, anche se con qualità differenti e
con diverse condizioni di vita, avrà maggiori
possibilità di sopravvivere e quindi, naturalmente, di essere
selezionato. Dal forte principio di ereditarità le varie
selezioni tendono a propagare le nuove forme e modificazioni.
La selezione degli animali domestici
Charles Darwin studiò la selezione degli esseri viventi nelle
condizioni di vita selvatica, condizioni studiate nel corso del
viaggio sul brigantino Beagle. Si tende a dimenticare, invece, che
Darwin dedicò lunghi anni ed immensa attenzione alla
selezione dei vegetali coltivati e degli animali domestici, tra i
quali i riproduttori non sono scelti dalla prevalenza del più
adatto, che regola la riproduzione allo stato selvaggio, ma per
scelta dell'uomo che preferisce un riproduttore ad un altro sulla
base del vantaggio economico, come avviene per bovini e suini, o per
mere considerazioni estetiche, come accade per cani e colombi. Si
può ricordare che nelle campagne inglesi era in corso, da
alcuni decenni, la selezione in senso moderno delle razze di
fondamentale interesse economico: bovini, ovini e suini.
Darwin dedicò la più attenta considerazione all'opera
degli allevatori dell'Isola, ed effettuò sulle loro procedure
considerazioni fondamentali, che possono considerarsi la prima
riflessione scientifica sul "miglioramento" degli animali
allevati[4]. Studiando l'opera degli allevatori del proprio paese,
come quella dei colombofili e dei cinofili londinesi, lo scienziato
britannico compose la propria opera più voluminosa: La
variazione delle piante e degli animali in condizione di
domesticità.
Siccome, nella propria selezione, l'uomo altera radicalmente i
meccanismi naturali, e produce esseri viventi dai caratteri spesso
opposti a quelli che avrebbe conservato la selezione naturale, lo
scienziato britannico concepì i propri studi sugli effetti
della domesticazione come il complemento logico essenziale delle
indagini sulla selezione naturale.
L'importanza di questi studi non è riconosciuta da una parte
cospicua degli autori delle opere su Darwin, che limitano la propria
attenzione alle indagini sulla selezione naturale, conservando in
vita l'idea del maestro degli studi sulla selezioni nelle condizioni
di lotta per la vita nella foresta.
Anche la grande mostra per il Bicentenario di Darwin e che è
stata curata da alcuni tra i massimi studiosi internazionali [5]
dedica un solo pannello agli studi di Darwin sugli animali domestici
e, per di più, li fa apparire come assolutamente secondari.
Per contro Antonio Saltini ha compiuto una analisi accurata della
grande opera di Darwin su animali e piante domestiche, The variation
of animals and plants under domestication[6] per valorizzarne
l'importanza di Darwin di fondatore degli studi sull'evoluzione, in
condizioni sia selvatiche che domestiche, di tutti gli esseri
viventi.
A pochi passi da Newton
L'opera di Darwin fu molto apprezzata dalla comunità
scientifica. Egli divenne membro della Royal Society nel 1839 (per
la raccolta di informazioni effettuata durante il suo viaggio) e nel
1878 fu accolto anche dall'Académie des Sciences francese.
Lapide della tomba di Charles Darwin nell'Abbazia di Westminster,
Londra
Nel 1839 si sposò con sua cugina Emma Wedgwood, una ricca
borghese proveniente da una famiglia di fabbricanti di vasellame. La
coppia visse alcuni anni a Londra, per poi trasferirsi a Downe, nel
Kent, in una residenza chiamata Down House (oggi attrazione
turistica). Ebbero una famiglia numerosa; 10 figli, di cui tre
morirono in tenera età, e trascorsero una tranquilla vita
nella campagna inglese. Darwin di giorno compiva delle passeggiate a
piedi per un viottolo nei dintorni, non disdegnando delle escursioni
a cavallo, nella convinzione che facessero bene alla salute e la
sera usava trascorrere le serate giocando a backgammon con la moglie
venendone spesso sconfitto.
Nel 1870 fu nominato socio d'onore della Società Geografica
Italiana.
Alla sua morte, avvenuta a Downe, il 19 aprile del 1882, Darwin
ricevette funerali di stato e fu sepolto nell'Abbazia di
Westminster, accanto a John Herschel e a pochi passi da Newton.
Darwin e la fede cristiana
Charles Darwin discendeva da un ambiente anticonformista.
Sebbene vari membri della sua famiglia fossero liberi pensatori,
apertamente privi di credenze religiose convenzionali, egli
inizialmente non dubitò della verità letterale della
Bibbia. Frequentò una scuola anglicana, poi a Cambridge
studiò teologia anglicana.
Il contatto con la natura e la pratica scientifica cominciarono
tuttavia a dar corso a un processo mentale che doveva portarlo su
posizioni scettiche. Il viaggio sull'HMS Beagle e lo studio degli
ecosistemi nel loro evolvere gli fece comprendere come non la
finalità ma la casualità potessero giocare un ruolo
fondamentale nei mutamenti del vivente.
Darwin sottopose ad analisi rigorosa tutti gli scenari biologici che
incontrava, rimanendo perplesso, per esempio, di fronte al fatto che
le belle creature degli abissi oceanici fossero state create dove
nessuno le poteva vedere, e rabbrividendo alla vista di una vespa
che paralizzava bruchi e li offriva come cibo vivo alle proprie
larve; considerò che quest'ultimo caso era in contraddizione
con la visione di Paley di un progetto benefico.
Mentre era sul Beagle, Darwin era però rimasto ortodosso, e
citava la Bibbia come un'autorità nella morale, ma aveva
cominciato a vedere la storia del Vecchio Testamento come falsa ed
inaffidabile.
Dopo il suo ritorno, investigò la trasmutazione delle specie.
Sapeva che i suoi amici naturalisti ecclesiastici la ritenevano
un'orrenda eresia, che minava le giustificazioni miracolose per
l'ordine sociale, e sapeva che tali idee rivoluzionarie erano
sgradite specialmente in un momento in cui la posizione raggiunta
dalla Chiesa anglicana era attaccata dai dissidenti radicali e dagli
atei.
Mentre stava sviluppando segretamente la sua teoria della selezione
naturale, continuò a dare sostegno alla Chiesa locale e ad
aiutare con il lavoro parrocchiale, ma di domenica faceva una
passeggiata mentre la sua famiglia andava a messa.
Charles Darwin riferì nella sua biografia del nonno Erasmus
Darwin, di come venissero fatte circolare delle storie false che
sostenevano che Erasmus avesse invocato Gesù sul letto di
morte. Charles concluse scrivendo "Tale era lo stato del sentimento
cristiano in questo Paese [nel 1802]... Possiamo almeno sperare che
adesso non prevalga più niente del genere."[senza fonte]
Nonostante questa speranza, storie molto simili vennero fatte
circolare dopo la sua morte, di cui la più importante
è la "Storia della Signora Speranza", pubblicata nel 1915,
che sosteneva che Darwin si fosse convertito sul suo letto di
malattia. Tali storie sono state propagate da alcuni gruppi
cristiani al punto da diventare leggende urbane, sebbene queste
asserzioni siano state smentite dai figli e siano state rigettate
come false dagli storici.
Mentre nell'edizione originale del 1859 Darwin non menzionava il
Creatore, nelle successive edizioni lo aggiunse come inciso nella
penultima frase dell'Origine: "Nella vita, con le sue diverse forze,
originariamente impresse dal Creatore in poche forme, o in una forma
sola, vi è qualcosa di grandioso; e mentre il nostro Pianeta
ha continuato a ruotare secondo l'immutabile legge di
gravità, da un semplice inizio innumerevoli forme, bellissime
e meravigliose, si sono evolute e continuano ad evolversi".
Interrogato sull'uso del termine “creatore”, Darwin rispose: “Mi
sono a lungo pentito di aver ceduto all'opinione pubblica, e di aver
usato il termine pentateucale di creazione, con il quale intendevo
in realtà dire “apparso” per qualche processo interamente
ignoto.”
Influenza sui posteri
Se l'uomo del XXI secolo osserva il mondo con un atteggiamento
differente rispetto agli uomini nati durante l'epoca vittoriana, uno
dei principali artefici di questo mutamento è certamente
Darwin, per una serie di motivi:
Il darwinismo, escludendo ogni fenomeno e causa
soprannaturale e utilizzando strumenti di indagine rigorosamente
scientifici, quindi materialistici, entra in conflitto con il
pensiero metafisico tramandato dalla religione cristiana. Per quanto
fin dall'inizio del Settecento, prima della pubblicazione delle
opere di Darwin, l'ipotesi di un Dio creatore appariva ormai non
plausibile per spiegare la realtà del mondo, con
l'evoluzionismo l'idea diventava, per molti versi, oziosa. Questo a
meno di ammettere con Newton e contro Leibniz che Dio continuasse ad
"aggiustare" l'evoluzione del cosmo in corso d'opera, ipotizzando
una creazione "continua".
Il darwinismo mette in luce le lacune presenti
nel modello dei cosiddetti tipologi o "fissisti", che sostenevano
l'immodificabilità del mondo biologico in quanto creato da
Dio in modo definitivo.
Le teorie della selezione naturale consentono di
mettere in discussione le argomentazioni finalistiche che
sostenevano che qualunque cosa presente in natura avesse un fine
predeterminato.
Anche il determinismo viene messo in discussione,
con il suo concetto pregnante di poter prevedere, costantemente, il
futuro, una volta noti gli elementi del mondo attuale ed i suoi
processi.
Opere
L'origine della specie.
Fertilisation of Orchids
1835: Extracts from letters to Professor Henslow
(privately printed, not for public sale)
1836: A LETTER, Containing Remarks on the Moral
State of TAHITI, NEW ZEALAND, &c. - BY CAPT. R. FITZROY AND C.
DARWIN, ESQ. OF H.M.S. 'Beagle.'
1839: Journal and Remarks (The Voyage of the
Beagle)
Zoology of the Voyage of H.M.S. Beagle:
pubblicato tra il 1839 e il 1843 in cinque volumi da vari autori,
curato e supervisionato da Charles Darwin, che contribuì ad
alcune sezioni di due volumi:
1840: Part I. Fossil
Mammalia, di Richard Owen (introduzione di Darwin)
1839: Part II. Mammalia,
by George R. Waterhouse (Darwin on habits and ranges)
1842: The Structure and Distribution of Coral
Reefs
1844: Geological Observations of Volcanic Islands
1846: Geological Observations on South America
1849: Geology from A Manual of scientific
enquiry; prepared for the use of Her Majesty's Navy: and adapted for
travellers in general., John F.W. Herschel ed.
1851: A Monograph of the Sub-class Cirripedia,
with Figures of all the Species. The Lepadidae; or, Pedunculated
Cirripedes.
1851: A Monograph on the Fossil Lepadidae; or,
Pedunculated Cirripedes of Great Britain
1854: A Monograph of the Sub-class Cirripedia,
with Figures of all the Species. The Balanidae (or Sessile
Cirripedes); the Verrucidae, etc.
1854: A Monograph on the Fossil Balanidæ
and Verrucidæ of Great Britain
1858: On the Tendency of Species to form
Varieties; and on the Perpetuation of Varieties and Species by
Natural Means of Selection (Extract from an unpublished Work on
Species)
1859: On the Origin of Species by Means of
Natural Selection, or the Preservation of Favoured Races in the
Struggle for Life
1862: On the various contrivances by which
British and foreign orchids are fertilised by insects
1868: The Variation of Animals and Plants under
Domestication
1871: The Descent of Man, and Selection in
Relation to Sex
1872: The Expression of Emotions in Man and
Animals
1875: Movement and Habits of Climbing Plants
1875: Insectivorous Plants
1876: The Effects of Cross and Self-Fertilisation
in the Vegetable Kingdom
1877: The Different Forms of Flowers on Plants of
the Same Species
1879: "Preface and 'a preliminary notice'" in
Ernst Krause's Erasmus Darwin
1880: The Power of Movement in Plants
1881: The Formation of Vegetable Mould Through
the Action of Worms
1887: Autobiography of Charles Darwin (Edited by
his son Francis Darwin)
1958: Autobiography of Charles Darwin (Barlow,
unexpurgated)