Gabriella Brusa Zappellini

K. Marx

Breviario

Bompiani, Milano 2003

CRONOLOGIA DELLA VITA E DELLE OPERE DI KARL MARX


L'infanzia e gli anni della formazione (1818-1845).

1818

Karl Heinrich Marx nasce il 5 maggio, all'una e mezzo di notte, a Treviri, la più antica città della Germania. Capoluogo della regione della Mosella, Treviri, che dal 1795 al 1814 aveva fatto parte della Repubblica e dell'Impero francese, era una città renana di tradizione cattolica, splendida per le sue chiese e i suoi conventi. La romana Augusta Treverorum, che aveva dato i natali a sant'Ambrogio e che, nel Medioevo, era stata sede di prìncipi vescovi, era, però, agli inizi del secolo scorso, in pieno declino. Immersa in una vegetazione quasi mediterranea, cir­condata da vigneti un tempo famosi per la produzione vinicola, la città risentiva di una forte crisi economica. Molti erano i po­veri che vivevano di sussidi, molti erano i cittadini costretti ad emigrare. Karl apparteneva, invece, al ceto benestante. Il padre, avvocato affermato e destinato a diventare Consigliere di Giu­stizia e decano, viveva con la famiglia in una bella casa in stile barocco in uno dei quartieri più eleganti. Il suo cognome risul­tava dalla forma moderna e abbreviata dell'ebraico Mordechai, modificato prima in Markus, poi in Marx. Anche la madre di Karl, Henrietta Pressburg era di origine ebraica. I nonni erano rabbini, come di rabbini e di illustri personalità della cultura ebraica erano fitte le genealogie di entrambe le famiglie. Il pa­dre di Karl, Hirschel, non aveva però seguito questa tradizione. Illuminista, liberale e laico, uomo di cultura forse più francese che tedesca, raffinato conoscitore di Voltaire e di Rousseau, . ammiratore di Newton e di Locke, dunque, un ebreo "assimila­to", non ebbe alcuna esitazione ad abiurare la sua fede per ricoprire un incarico statale dal quale le restrizioni antiebraiche, allora in vigore in Renania, lo avrebbero altrimenti escluso. Un anno prima della nascita di Karl, si era fatto battezzare, modifi­cando il suo nome in Heinrich. La stessa sorte toccherà anche ai suoi figli Sophie, Karl, Hermann, Henriette, Luise, Emilie, Karoline (Eduard non era ancora nato), che il z6 agosto del 1842 furono battezzati e inseriti nella Chiesa Evangelica Prussiana. Karl era il terzogenito, ma il primo figlio maschio (il fratello Moritz David morì a quattro anni, nel 1819). Delle sue origini ebraiche Karl conserverà alcuni tratti somatici, i capelli e gli occhi scurissimi, che gli varranno quel soprannome "moro" che lo seguirà per tutta la vita. Nella serenità familiare, Karl visse un'infanzia dorata, tiranneggiando le sorelle che guidava “come cavalli giù dalla collina di San Marco” e alle quali raccontava storie fantastiche e struggenti.

1830

Karl viene iscritto al liceo-ginnasio di Treviri, diretto dal professor Wyttenbach, curiosa figura di storico e di umani­sta, sostenitore di una pedagogia antiautoritaria, fondata sulla armonica valorizzazione delle inclinazioni individuali, pedago­gia in assoluto contrasto con le idee e i metodi prussiani del momento. Gli allievi del ginnasio di Treviri potevano scegliere liberamente le materie di studio. In ogni caso, alla fine dell'an­no scolastico sarebbero passati alla classe superiore. Karl si de­dicò con passione soprattutto agli studi classici e letterari men­tre, pare, trascurasse proprio la storia.

1835

Per volontà del padre, Karl si reca all'Università di Bonn a studiare diritto. Frequenta le lezioni di filosofia e di letteratura del vecchio A.W. Schlegel, ma dimostra anche una certa propensione per la vita godereccia e bohémienne che preoccupa non poco la famiglia. Condannato per “ubriachezza e schiamazzi notturniチh, trascorre perfino un giorno in prigione, con gli amici, “giocando a carte e bevendo birraチh. In un duello fra studenti è ferito al sopracciglio. Si sente portato per la poesia, altra inclinazione che non piace per nulla al padre. In ogni caso, segue con profitto i corsi di arte, mitologia, diritto e politica.

1836

Durante l'estate, tornato a casa per le vacanze, Karl si fidanza segretamente con Jenny, "la più graziosa ragazza di Treviri", di quattro anni maggiore di lui, dai bei capelli castano-ramati e dagli occhi chiari, sua affettuosa compagna di giochi fin dalla prima infanzia. Jenny abitava infatti, con la famiglia in un palazzo adiacente a casa Marx. Il padre, il barone Ludwig von Westphalen, aveva per Karl un affetto del tutto ricambiato dal futuro genero. Si deve probabilmente alle loro lunghe pas­seggiate nei boschi intorno a Treviri l'amore precoce di Karl per Shakespeare e per Omero. Nell'autunno Karl parte per Ber­lino per proseguire i suoi studi di diritto in un ateneo più auste­ro e prestigioso di quello di Bonn. Qui, dal 1818 fino al 1831, anno della sua morte, aveva insegnato Hegel. Tutta la cultura berlinese era dominata dal suo pensiero idealistico, non soltan­to in campo filosofico, ma anche scientifico e giuridico.

1837-1841

A Berlino, Karl rafforza le sue inclinazioni romantiche. Invia poesie a Jenny che poi raccoglierà nel Libro dei canti e nel Libro dell'amore, manoscritti che la futura signora Marx custodirà gelosamente, ma che andranno pressoché perduti. Scrive, inoltre, alcuni capitoli di un romanzo umoristico Scor­pione e Felice e la prima scena di una tragedia in versi, Oulanem. Frequenta, in modo diligente e assiduo, sia i corsi di dirit­to romano di Savigny che quelli di diritto penale di Eduard Gans, ma è soprattutto la filosofia ad attirare i suoi interessi. “La facoltà cui mi ero iscritto - scriverà molti anni dopo - era quella di giurisprudenza, della quale mi sono occupato però come di una disciplina secondaria rispetto alla filosofia e alla storia". Nel maggio del 1838 muore il padre e Karl è costretto ad abbandonare la sua vita di studente, disordinata e spendacciona. Viene esonerato dal servizio militare per una malattia agli occhi. Entra nel “Doktorklub", un circolo di giovani intel­lettuali della "sinistra hegeliana” impegnati in politica su posi­zioni radicali. La sua conversione all'hegelismo è testimoniata dal dialogo filosofico Cleante. Sono mesi di studi e discussioni concitate. "Fremebondo imperversava, quasi mille diavoli gli strappassero il ciuffo" si diceva del "negro tipaccio di Treviri, magazzino di idee". Inizia a scrivere la sua tesi di laurea sulla Differenza fra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro. Nel 1840 collabora con Bruno Bauer, allora già docente universitario e personalità di spicco del “Doktorklub", alla pub­blicazione della Filosofia della religione di Hegel e spera in una carriera accademica. Si laurea nel 1841 non a Berlino, ma a Jena, dato il clima politico dell'Università prussiana dopo l'ascesa al trono di Federico Guglielmo IV (1840). La tesi viene discussa in sua absentia e approvata: "Il saggio mostra non tanto acutezza quanto erudizione". Pubblica due poemetti sulla rivista " Athenaeum", ma rinuncia alla carriera accademica dopo l'allontana­mento di Bauer per ragioni politiche dall'Università di Bonn. Decide di dedicarsi al giornalismo.

1842

Nel gennaio inizia la sua collaborazione con la "Rheinische Zeitung", giornale del liberalismo renano appena fonda­to dall'amico Arnold Ruge, esponente della sinistra hegeliana. La gazzetta, finanziata dal mondo industriale illuminato e di cui diventerà redattore capo, avrà, per ragioni politiche, una vita breve. Gli articoli di Marx verteranno, per lo più, sulla libertà di stampa, sulla caccia di frodo, sul problema dei furti di legna­me e sulla divisione della terra. "Nel 1842-'43, come redattore della "Rheinische Zeitung" fui posto per la prima volta davanti all'obbligo, per me imbarazzante, di esprimere la mia opinione a proposito dei cosiddetti interessi materiali."

In marzo muore padre di Jenny, nell'aprile Marx si trasferisce a Colonia. È qui che incontra, fra i collaboratori saltuari del giornale, Friedrich Engels. Figlio di un ricco industriale tessile, proprietario di una filatura di cotone, la Engels & Ermen, fondata prima a Manche­ster, in Gran Bretagna, poi in Germania a Barmen, Friedrich, destinato dal padre a dirigere l'azienda, aveva, come Marx, inte­ressi letterari, filosofici e una forte propensione per i problemi sociali che lo avevano portato nel "Circolo di Colonia" e nella "Rheinische Zeitung".

1843

Nel gennaio la gazzetta renana viene interdetta per ra­gioni di censura e, pochi mesi dopo, il 31 marzo è costretta a chiudere. "Ne ho abbastanza delle ipocrisie (...). In Germania non posso combinare più nulla", si sfoga Marx con Ruge. Il futuro fondatore del materialismo storico si dedica, allora, total­mente agli studi di filosofia, inizia a fare i conti col "materiali­smo" di Feuerbach e scrive la Critica del diritto pubblico di Hegel. Ruge, emigrato in Francia, lo invita a raggiungerlo a Pari­gi, dove gli offre il posto di condirettore di una nuova rivista, i "Deutsch-Franzòsische Jahrbilcher" ("Annali franco-tedeschi") e uno stipendio di " cinquecento talleri". Questa prospettiva lo convince a sposare Jenny nella piccola chiesa luterana di Kranznach (19 giugno). Dopo il viaggio di nozze nel Palatinato, i coniugi Marx, alla fine dell'anno, partono alla volta di Parigi. "Stiamo andando in Francia, la soglia di un nuovo mondo che vive già nei nostri sogni".

Fra Parigi, Bruxelles e Colonia (1844-1849).

1844

A Parigi Marx affitta un modesto appartamento nel quar­tiere Saint-Germain sulla Rive gauche, dove risiedevano molti immigrati tedeschi e aveva sede la redazione dei "Deutsch-Franzòsische Jahrbiicher". Nonostante le sottoscrizioni degli amici di Colonia, che già avevano sostenuto la “Rheinische Zeitung", anche gli “Annali franco-tedeschi” sono costretti a chiudere dopo poche pubblicazioni. I due articoli di Marx Sulla questione ebraica e Sullo Stato e sulla religione provocano le dure reazioni del governo prussiano che sequestra la rivista e interdice ai direttori il rientro in Germania. Il 1 maggio nasce la figlia, Jenny. Alla fine di agosto giunge a Parigi, per una decina di giorni, Engels. Inizia qui un rapporto di amicizia, collabora­zione e sintonia di studi e di impegno militante destinato a durare tutta la vita.

Marx frequenta Blanc e Proudhon, ma an­che l'anarchico Bakunin e il poeta tedesco Heine. Scrive i co­siddetti Manoscritti parigini (Manoscritti economico-filosofici) in cui denuncia l'alienazione del lavoro industrializzato. Entra nella Lega dei Giusti, società segreta ispirata alle teorie cristiane e rivoluzionarie di Weitling. Collabora al giornale comunista “VorwartS", nel gennaio del '45 viene espulso dalla Francia.

1845-1846

Marx si trasferisce nella più tollerante Bruxelles, rinunciando alla cittadinanza prussiana. Pubblica in febbraio, a Francoforte, con Engels, La sacra famiglia contro le concezioni filosofiche di Bauer. A primavera Engels lo raggiunge a Bruxel­les, nell'estate compiono insieme un viaggio in Inghilterra per prendere contatti con le associazioni operaie, in particolare con i cartisti. A settembre nasce la figlia Laura.

Sempre con Engels, inizia la stesura della Ideologia tedesca, prima organica esposi­zione del materialismo storico. Scrive le Tesi su Feuerbach. Nel 1846 l'Ideologia tedesca è finita, ma nessuno la pubblica: “ab­bandonammo tanto più volentieri il manoscritto alla critica dei topi".

Nasce il primo figlio maschio, Edgard.

Marx polemizza contro Weitling che intendeva fondare il comunismo non su una analisi scientifica, ma sull'umanitarismo e sul Vangelo. Del­lo stesso anno è l'enciclica di Pio IX, Quipluribus, che condan­na il comunismo.

1847

Primo congresso a giugno della Lega dei comunisti, nata dalla Lega dei Giusti. Alla fine di novembre si decide, nel secondo congresso della Lega, di affidare a Marx l'incarico di stenderne il Manifesto. Viene pubblicata la Miseria della filo­sofia, risposta alla Filosofia della miseria di Proudhon, in cui Marx polemizza con le concezioni piccolo-borghesi del socia­lismo.

1848

L'Europa è scossa da una grande ondata rivoluzionaria. Insorgono Parigi, Vienna, Berlino, Milano. Agli inizi di marzo Marx, di cui si era pubblicato in febbraio, a Londra, il Manifesto del Partito comunista (scritto con Engels), riceve l'ordine di lasciare immediatamente il Belgio. Jenny viene arrestata e co­stretta a passare una notte in prigione “con i mendicanti senza casa, i vagabondi senza patria e le donne perdute". Marx, scan­dalizzato, scrive sui giornali belgi: "L'unico delitto di mia mo­glie era di condividere i sentimenti democratici del marito, no­nostante appartenesse all'aristocrazia prussiana”. Il 5 marzo è a Parigi dove infuria la battaglia nei boulevards. Marx viene eletto presidente del Comitato centrale della Lega dei comunisti. Pole­mizza in modo deciso contro il tentativo di esportare la rivolu­zione in Germania organizzato dal poeta tedesco Georg Herwegh. Fonda il Club degli operai tedeschi. La spedizione dei legionari di Herwegh oltre il Reno viene annientata agli inizi di aprile. Marx decide di rientrare in Germania grazie al nuovo clima politico meno ostile nei confronti dei fuorusciti. Si stabili­sce a Colonia, dove fonda la “Neue Rheinische Zeitung", che plaude alla rivoluzione parigina del giugno pur sostenendo, in Germania, le posizioni dei liberali e dei democratici. La gazzetta subisce due processi. In Francia le elezioni presidenziali di no­vembre vedono la schiacciante vittoria di Luigi Napoleone Bonaparte.

1849

La "Neue Rheinische Zeitung" attacca violentemente Federico Guglielmo IV per essersi rifiutato di ricevere la corona dalle mani dell'Assemblea nazionale di Francoforte. Il giornale viene soppresso e Marx espulso dalla Prussia. Marx torna a Pa­rigi dove lo raggiunge la moglie, che aspetta un quarto bambi­no. Le condizioni economiche della famiglia sono molto preca­rie. Il governo francese vieta a Marx di restare nella capitale, esortandolo a risiedere fuori Parigi e sotto il controllo della poli­zia. Nell'agosto la famiglia decide di lasciare la Francia e di trasferirsi a Londra. A novembre nasce il figlio Guido.

A Londra in condizioni economiche disastrose (1850-1863).

1850

A Londra la famiglia Marx, nonostante gli aiuti econo­mici di Engels, vive in condizioni molto critiche. Marx prosegue i suoi studi di economia, frequentando assiduamente le sale di lettura del British Museum. Nella affollatissima sala della Asso­ciazione culturale operaia comunista tiene una serie di confe­renze sull'economia politica, prima traccia che lo avrebbe con­dotto alla stesura del Capitale. Scrive sulle lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850, entra nella Società universale dei comu­nisti rivoluzionari. Con Engels, fonda ad Amburgo una rivista di economia che avrà vita breve, la " Neue Rheinische Zeitung Revue".

A novembre muore il figlio Guido e Jenny entra in uno stato depressivo assai grave.

Marx rompe con Willich e la “sinistra” della Lega dei comunisti. La direzione della Lega vie­ne trasferita a Colonia.

1851

In marzo nasce la figlia Franziska. In giugno nasce Freddy dalla relazione con la governante Helene Demuth. Lenchen, cosi era chiamata Helene, era entrata a servizio dei Westphalen all'età di nove anni. Da allora aveva dato tutta se stessa al buon funzionamento prima di casa Westphalen e poi di casa Marx. "Lei era il dittatore di casa, la signora Marx governava e Marx si adattava a questa dittatura come un agnellino". La rela­zione fedifraga risaliva, probabilmente, soltanto all'estate del­l'anno precedente. “La quintessenza del disgustoチh, come ebbe a dire lo stesso Marx. Per la pace domestica, fu fatto credere a Jenny che il figlio fosse di Engels. Il neonato fu subito allonta­nato dalla casa e, per non sollevare scandali, non fu mai ricono­sciuto. Freddy, in ogni caso, ricevette una buona educazione e diventò perito tecnico.

Sul versante politico, in maggio alcuni membri della Lega vengono arrestati. Al processo Marx svolge­rà un molo fondamentale, ottenendo l'assoluzione di alcuni compagni.

1852-1856

Le condizioni finanziarie sono disastrose: “non posso più uscire di casa avendo gli abiti impegnati". In aprile muore la figlia Franziska.

Inizia la collaborazione di Marx con la “New York Daily Tribune", giornale americano di orientamento liberale che Marx chiama, con disprezzo, “straccio pidocchio­so". Per il settimanale " Die Revolution", anch'esso pubblicato in America, scrive il 18 brumaio di Luigi Bonaparte, in cui ana­lizza il colpo di stato del 2 dicembre del '51. Su sua proposta, la Lega dei comunisti viene sciolta. Nel 1853 si impegna nello studio della “odiosa questione orientale". Nonostante gli aiuti di Engels e di diversi amici, le condizioni economiche sono al limite della sopravvivenza: "viviamo a pane e patate". Il Monte dei Pegni di Londra diviene una istituzione " indispensabile". Nel 1854 la famiglia si trasferisce in uno dei quartieri più malsani della città, Soho.

Nel gennaio nasce la figlia Eleanor, ma nell'a­prile muore, a otto anni, Edgard, il piccolo Musch, o il colonnel­lo Musch, come veniva affettuosamente chiamato in famiglia. Per Marx è un dolore terribile. Nonostante fosse convinto che per un rivoluzionario la cosa peggiore fosse sposarsi e dover badare alle piccole miserie quotidiane, Marx era un padre affettuosissimo. “Come marito e come padre di famiglia Marx è l'uo­mo più tenero e più dolce, ad onta del suo carattere general­mente irritabile e scontroso". Nel 1856 grazie all'eredità della madre di Jenny, morta nell'estate di quell'anno, lasciano le due stanze soffocanti di Soho e si trasferiscono in una casa modesta, ma più comoda, in Maintland Park, alla periferia di Londra.

1857

È l'anno della grave crisi economica che dagli Stati Uni ti dilaga in tutta Europa. Marx e Engels l'avevano prevista già nell'autunno del '50. Anche la situazione della famiglia Marx accusò il colpo ricadendo nella più angosciosa miseria. La “New York Daily Tribune" dimezzò lavoro e stipendio al suo ormai unico corrispondente europeo. Marx riprende i suoi studi di economia. Nell'aprile gli viene offerta la collaborazione alla New American Cyclopaedia per contributi di carattere preva­lentemente militare, a due dollari la pagina. Inizia la stesura dei Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica (Grundrisse), ampio lavoro preparatorio al Capitale.

1859-1863

Nel '59 termina il manoscritto Per la critica dell'e­conomia politica e lo consegna all'editore Duncker di Berlino. Inizia la sua aspra polemica con Karl Vogt, uno dei capi della sinistra del parlamento di Francoforte, che Marx riteneva al sol­do di Bonaparte.

Intanto le condizioni finanziarie della famiglia si aggravano arrivando a toccare nei due anni successivi proba­bilmente il punto più critico. Nel 1860 si intensificano i rapporti e insieme le polemiche con Lassalle. Anche Lassalle era giunto al socialismo attraverso la filosofia hegeliana. Per Marx fu, in un certo senso, un allievo che aveva frainteso le idee del maestro, facendo del socialismo una teoria "salottiera”. Lassalle morirà in un duello nel '64.

Nel '61 Jenny si ammala di vaiolo; qualche mese dopo anche Marx contrae e supera la stessa malattia. Nel '62 termina la collaborazione con la "New York Daily Tribune”. Per far fronte ai gravissimi problemi economici Marx fa domanda di assunzione nelle Ferrovie dello Stato, ma la richiesta viene respinta per la calligrafia pressoché illeggibile.

Inizia la stesura del Capitale.

Nel gennaio del 1863 muore Mary, la fedele com­pagna di Engels. Marx scrive all'amico una lettera piuttosto sin­golare: “(...) Non avrebbe potuto invece della tua Mary morire mia madre che è malandata in salute e che è già vissuta abba­stanza?". Engels risponde: " Tu trovasti che il momento era op­portuno per far prevalere il tuo modo gelido di pensare". Marx si scusa: “In tali frangenti non so aiutarmi che con il cinismo". E l'amicizia ritorna nell'antico solco.

Alla fine di novembre muore la madre di Marx, lasciando al figlio un piccolo lascito, che, unito all'eredità di un amico, consente alla famiglia Marx di superare i momenti peggiori.

L'esperienza dell''Internazionale” (1864-1872).

1864

II 28 settembre diversi delegati operai, giunti da vari paesi europei, si riuniscono a Londra alla St. Martin's Hall per manifestare a favore della Polonia, che un anno prima era in­sorta contro la Russia. Sì decide di dar vita ad una Associazione intemazionale dei lavoratori (La prima Internazionale) e vie­ne affidato a Marx il compito di redigere il programma. Nell'ot­tobre nasce L'Indirizzo inaugurale dell'Associazione Interna­zionale degli operai. Vengono redatti gli statuti che prevedono un congresso annuale. I primi anni di vita della Associazione saranno caratterizzati dalle forti polemiche fra gli orientamenti di Proudhon, di Bakunin e di Mazzini e la linea, per altro egemone, di Marx.

1865-1869

Nel '65 Marx scrive Salario, prezzo, profitto. Gli impegni per l'Internazionale gli consentono a fatica di ritagliar­si gli spazi per la stesura del Capitale. Nel 1866 scoppia la guerraaustro-prussiana. Nel '67 con il Congresso di Losanna l'Interna­zionale raggiunge un punto di estrema importanza a livello eu­ropeo.

Esce presso l'editore Meissner di Amburgo il primo volu­me del Capitale in 1000 esemplari.

Nel '68 Bruxelles ospita il congresso dell Internazionale che vede la sconfìtta della linea di Proudhon.

Nell'aprile Laura Marx sposa Lafargue.

Il congres­so di Basilea del '69 segna l'apogeo dell'Internazionale. Al suo interno si acuiscono i contrasti fra Marx e Bakunin. Engels ven­de la sua parte di proprietà della fabbrica di Manchester e si impegna a corrispondere una somma fissa alla famiglia Marx, che finalmente può risolvere, in modo definitivo, i propri pro­blemi economici.

1870-1871

Allo scoppio della guerra franco-prussiana l'Internazionale invia agli operai dei paesi belligeranti un messaggio. In settembre crolla in Francia il Secondo Impero di Napoleone III e nasce la terza repubblica presieduta dal finanziere Thiers. Marx e Engels, a nome dell'Internazionale, invitano gli operai francesi a sostenere il governo repubblicano borghese. Il 28 gennaio 1871 Thiers firma la resa incondizionata della Francia alla Prussia, impegnandosi a disarmare la Guardia Nazionale che difendeva Parigi accerchiata, e che era, per lo più, compo­sta da proletari e borghesi radicali. Questi reagiscono al tentati­vo di disarmo. Il 18 marzo viene proclamata la Comune e il potere passa nelle mani del popolo. In maggio Thiers attacca Parigi e reprime nel sangue l'esperienza rivoluzionaria della Comune (25.000 morti). Marx scrive la Guerra civile in Francia, in cui esalta la Comune di Parigi come grande bandiera del comunismo rivoluzionario.

1872

Esce la prima traduzione russa del Capitale, a Parigi l'opera viene pubblicata a fascicoli dall'editore Lachartre. In set­tembre, il congresso dell'Aja dell'Intemazionale decide di tra­sferire a New York il Consiglio generale dell'associazione e di espellere Bakunin. Marx, desideroso di dedicarsi totalmente agli studi di economia e di concludere il Capitale, aveva già dato, in maggio, le dimissioni dalla direzione dell'Intemazio­nale.

In ottobre la figlia Jenny si sposa con Charles Longuet.

Gli ultimi anni (1873-1883).

1873-1880

Nel '73 le condizioni di salute di Marx si aggravano. Nel '74 scrive a Kugelmann: “Più si vive, come me, quasi staccati dal mondo esterno e più si è col sentimento avvinti nella cerchia più intima". La famiglia Marx si trasferisce defini­tivamente in una elegante abitazione con ampia terrazza a Maintland Park Road. La figlia Eleanor si impegna nella vita politica.

Nel '75 Marx scrive il III volume del Capitale.

In mag­gio, al Congresso di Gotha, nasce il Partito operaio socialdemo­cratico tedesco. Marx dissente dalla sua linea politica (Critica del programma di Gotha). Nel '76, a Filadelfia, si scioglie la prima Internazionale. Nel '77 scoppia la guerra russo-turca. Marx sì reca alla stazione termale di Neuenhar in Renania. Nel '78 entra in vigore in Germania una legislazione antisocialista. Marx non potrà più retarsi in Renania a trascorrere l'estate. Nel '79 lo stato di salute della moglie Jenny diventa estremamente preoccupante. Nell'8o Marx scrive un centinaio di pagine sulla Società primitiva dì Mortan, pagine che poi saranno riprese da Engels nella sua Origine della famiglia. Si occupa assiduamen­te della situazione russa.

1881

I coniugi Marx trascorrono un periodo di vacanza ad Argentcuil, nella casa della loro figlia Jenny. Il 2 dicembre muo­re a Londra la signora Marx. "Persino nelle ultime ore - scrive Marx - nessuna lotta con la morte, un lento assopirsi, e anche gli occhi, più grandi, più belli, più radiosi che mai". “Anche il Moro ne morirà", pensò Engels.

1882

Le condizioni di salute di Marx peggiorano. Passa due mesi in un solitario albergo di Algeri, poi un mese a Montecar­lo. In giugno, parte per Argenteuil, per stare un poco coi nipoti: “questo mondo microscopico, ben più interessante di quell0 macroscopico”. Parte poi per l'isola di Wigth, a cercar sollievo dagli accessi di tosse. f

1883

A gennaio, si spegne a soli 38 anni la figlia Jenny, la sua maggiore e prediletta "Jennychen". Per Marx è un colpo durissimo. Alla bronchite si affianca un'ulcera polmonare. Il 14 marzo, alle 2,45 del pomeriggio, anche Marx muore. "L'aveva­mo lasciato solo da appena due minuti - scriverà Engels - e al nostro ritorno l'abbiamo trovato tranquillamente addormentato nella sua poltrona, ma addormentato per sempre”. Marx non lasciò testamento. Le sue carte, accuratamente analizzate da En­gels, insieme alle figlie, vennero date ai socialdemocratici tede­schi e ai comunisti di Mosca. I funerali si svolsero in forma privata il 17 marzo. Engels e Liebknecht pronunciarono due di­scorsi commemorativi, Longuet lesse il saluto del socialista rus­so Pètr Lavrov. Marx fu sepolto nel cimitero di Highgate. Nel 1956 verrà eretto, sulla sua tomba, un grande blocco di marmo sormontato da un mezzo busto di ghisa.