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In un convegno di psichiatri e di neurologi della Germania sudoccidentale, tenutosi a Baden-Baden 1'8 maggio, Hoche pronunciò un memorabile discorso su Eine psychische Epidemie unter Aerzten (Un'epidemia psichica tra medici).Un'epidemia psichica — egli disse — è "la trasmissione di particolari rappresentazioni, dotate di una speciale forza persuasiva, in un gran numero di cervelli, che ha per risultato la perdita della capacità di giudizio e della lucidità". I seguaci di Freud — sosteneva Hoche — non appartenevano a una "scuola", nel senso scientifico del termine, ma a una sorta di setta, che non rivelava fatti verificabili, ma articoli di fede. La psicoanalisi mostrava tutte le caratteristiche di una setta: la fanatica convinzione di essere superiori agli altri, un gergo per iniziati, la violenta intolleranza per coloro che professavano altre opinioni e la tendenza a denigrarli, una grande venerazione per il maestro, la tendenza al proselitismo, la pronta accettazione delle ipotesi più assurde e la fantastica sopravvalutazione di ciò che era già stato compiuto e avrebbe potuto essere compito dagli aderenti alla setta.