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Freud possedeva qualcosa di più delle virtù puramente intellettuali necessarie per percorrere l'ardua strada del pioniere scientifico. Egli sostenne l'opposizione universale da solo, senza l'aiuto di colleghi, il che richiedeva un'eccezionale forza morale e una profonda convinzione nella vocazione storica. Nessuno riconobbe la straordinaria forza morale di Freud più chiaramente di uno dei suoi primi e più fedeli discepoli, Hanns Sachs, quando scriveva: «Invece che sull'insincerità, l'amabilità superficiale, e il desiderio di rendere plausibili i fatti spiacevoli, egli insisteva sulla spietata verità, il rigore della ricerca inflessibile, e il coraggio di 'disturbare il sonno del mondo...'. Egli rifiutava assolutamente di accettare qualsiasi affermazione in forza di un'autorità superiore. Non aveva nessuna indulgenza per coloro che facevano così per codardia o pigrizia intellettuale, o perché desideravano sistemare le cose con il minimo incomodo».