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Il pensiero di Nietzsche è programmaticamente asistematico anche quando progetta opere che hanno l'apparenza della sistematicità o dell'organicità. Anzi, più di chiunque altro, Nietzsche ha schernito le illusioni e le presunzioni della filosofia sistematica. Proprio negli stessi anni in cui progettava La volontà di potenza, che avrebbe dovuto raccogliere in modo compiuto le sue riflessioni, egli scrive: «Diffido di tutti i sistemi e i sistematici, e mi allontano da loro» (frammenti postumi 1887-1888), «Io non sono abbastanza ottuso per un sistema - e tanto meno per il mio sistema». (Ivi) Dietro il sistema Nietzsche scorge una forma specifica di volontà di potenza, cioè un desiderio di impadronirsi della totalità del reale, desiderio che egli, in quanto «scriba del caos», secondo la definizione di Ferruccio Masini (F. Masini, Lo scriba del caos. Interpretazione di Nietzsche, il Mulino, Bologna 1978). denuncia come illusorio e votato all'insuccesso.