Prima pagina Indietro Avanti Ultima pagina Panoramica Immagine

L'economia borghese, definita giustamente da Marx volgare, a fortiori la sua espressione estrema - l'economia pura che si proclama senza alcuna ragione plausibile «neoclassica» - è interamente costruita attorno a una preoccupazione esclusiva, quella di provare che il «mercato» si impone come una legge di natura, che non solo produce un «equilibrio generale», ma anche il migliore degli equilibri possibili, che garantisce il pieno impiego nella libertà, «l'optimum sociale». Questa preoccupazione altro non è che l'espressione di un bisogno ideologico fondamentale, quello di legittimare il capitalismo definito in questo modo come un sinonimo di Ragione, la quale, conformemente all'ideologia borghese, è a sua volta ridotta alla razionalità della ricerca individuale del profitto di mercato. Su questi dubbi fondamenti, il capitalismo può proclamarsi «eterno», rappresentare la «fine della storia». Ora, non soltanto l'economica non è mai riuscita a provare le sue proposizioni fondamentali con un minimo di rigore scientifico, ma anzi è stato dimostrato che il suo metodo non lo permette.